Allenamento del 19 marzo 2023

20.03.2023

Oggi è stata una giornata molto particolare, ho fatto la conoscenza di tre nuovi marzialisti, una dei quali con un background notevole in una disciplina diametralmente opposta da un punto di vista  della sua filosofia ma che ha in comune il fatto di essere ad ogni effetto "close combat", sarà tecnicamente interessante.  

Ci siamo trovati presso l'ex cimitero di San Pietro in Vincoli a Torino, presenti Elena, Beppe, Famakan, Alessandro, Amodi, Roberta,  sono inoltre passati a farci visita la piccola Greta e Paolo e mi ha fatto davvero molto piacere. 

Abbiamo preso in esame alcune tecniche "base", ripartendo dalle tre forme principali di guardia, i due "stance", che includono quello definito "impostato" in presenza di lama ed una guardia a terra definita "ragno". Il gruppo sta prendendo forma esattamente per come lo percepivo nei miei desideri, un gruppo fraterno di amici che desidera unicamente imparare e crescere reciprocamente, a testa alta e con rispetto. 

Sia messo agli atti, mi piacete tutti. E' mancata una piccola aliquota di partecipanti poichè, innegabiler, esiste anche una vita personale fatta di impegni ed economie pertanto considero fisiologico assolutamente il fatto che non tutti possano esserci sempre,  ma noi sappiamo aspettarci perchè la filosofia di base non  dovrà mai esser quella dell'obbligo imposto e predetrerminato, soprattutto mirato a creare una pregiudiziale. 

Si va a far qualcosa solo SE si puo', solo SE si vuole, del resto mi trovate li. 

Ci siamo dilettati poi con un pezzetto della lezione precedente, aveva senso dopo la guardi introdurre una forma di difesa sa un attacco semicircolare medio-alto e da attacchi di natura sagittale portati a mano nuda, un gancio "hook" ed un jab diretto, direi che sappiamo evitarli, semplicemente va esercitato.  

Sul finire abbiamo visto che queste tecniche, opportunamente ottimizzate per il caso specifico, ci sono utili anche per evitare un attacco discendente da oggetti contundente quando particolarmente "accentrato" e, nel dubbio, decidiamo di non entrare "tuffandoci".  

Abbiamo inoltre attivato tali tecniche sul fendente da coltello, comprendendo che tentare un disarmo sia assolutamente inutile, pericoloso oltre che impossibile (molti pugnali o lame combat presentano doppio filo, elsa  e presa di fine corsa sul manico proprio per evitarne la predazione o la perdita accidentale). 

Ogni tecnica spiegata, o quasi, ha visto una sua breve spiegazione atta a spiegarne l'utilità finale o un'idea di tecnica successiva con cui proseguire l'azione, mostrando quali parti del corpo protegga, quali permangano vulnerabili, le criticità e le azioni correttive per mantenere il vantaggio dato dalla repentinità dei movimenti, nel non garantire all'oppositore  un punto di riferimento o la capacità di reindirizzare il pensiero. 

Grazie Elena per la foto.



(IN FOTO UN  MOMENTO DI BRIEFING PRIMA  DEL CAMBIO TECNICA E PER RIFIATARE)

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