Il protocollo OODA LOOP

04.05.2023

Certo, nell'introdurre questo protocollo operativo la prima cosa che mi sovviene è che , fortunatamente, l'acronimo resti pressochè invariato anche in Italiano.

La prima volta che ebbi a che fare con questo protocollo fu durante una videocall IALEFI da Fairfax in Virginia, a chiamarmi uno dei tanti istruttori che erogano tecniche di tiro da sopravvivenza ed operativo per le forze armate ed operatori di pubblica sicurezza negli States, Robert Scali un ex Berretto Verde che ora si occupa di Executive Protection a tempo pieno ed ha avviato una fiorente attività di placche antiproiettile portatili che , in linea di massima, mi lasciano puuttosto perplesso.

Ricordo anche nitidamente il primo pensiero che fu qualcosa di simile a "ma questi se li inventano di notte?", il pensiero successivo divenne poi nell'ordine "e grazie al *azzo, qualcosa di meno ovvio?" ed infine "potrebbe non esser così scontato ed essere utile anche in presenza di un oppositore fisico e non solamente per proteggersi da un tiratore a distanza", scopro poi che tale protocollo abbia attualmente applicazioni nella cyber security e nel marketing planning.



Quindi oggi ve ne parlo.

Intanto non è poi così vero che a inventarselo fu un mangiatacchino in piena notte, magari quella precedente, bensì un altro mangiatacchino ma molto molto tempo prima e parliamo di un certo John Boyd, un aviatore, loro direbbero wingman che ricopriva nel corso del secondo conflitto mondiale  il grado di Capitano e successivamente Maggiore, presso l'aviazione statunitense. Robert Scali poi ne ha trattato nel suo tomo da 500 pagine "close protection training manual" pieno a mio avviso di inesattezze, ma questo OODA in fondo mi piace.


Ideato ai fini dell'osservazione aerea, finisce con avere riscontro nella difesa personale propria e di persone terze.


Cos'è e come si applica:

Quando un soggetto o un operatore di sicurezza capisce che un aggressore stia agendo contro di lui o contro il team le uniche opzioni che ha sono difendere o scongiurare l'attacco. Nel fare questo si preparerà contestualmente sia sul piano mentale che su quello fisico e per fare questo attuerà una semplice sequenza di procedure riassumibili nel protocollo OODA LOOP.

Si tratta di un loop sequenziale di 4 attività in cui la quarta è nuovamente preparatoria per una nuova attuazione dela prima, della seconda e così via, sino a bonifica dell'evento.


Inconsciamente noi pratichiamo parti di OODA quotidianamente, non necessariamente nella sequenza ottimale ma in caso di una reale aggressione il nostro indice di sopravvivenza dipenderà direttamente dalle decisioni che prenderemo, al netto della capacità tecnica e tempestività, definite dalle informazioni che recepiremo durante i LOOP di OODA.

O = OSSERVA circa un buon 80 per cento delle indicazioni che riceveremo le otterremo attraverso il senso della vista quindi OSSERVA, se vedi le cose chiaramente puoi reagire rapidamente.

O = ORIENTATI, quando qualcosa stimola la tua attenzione visiva, la tua mente inizia a formulare una prima risposta all'evento visualizzato e vanno direttamente a stimolare le tue esperienze passate ed il tuo training. Devi orientarti nella direzione suggerita dallo stimolo percettivo di ciò che hai visualizzato. L'insieme del tempo che impiegherai  per rispondere a questo stimolo è il TEMPO  DI REAZIONE. 

Esempio: passeggi con tuo figlio ed osservi in distanza una persona in preda ai fumi dell'alcool che procede nella tua direzione brandendo una bottiglia  che agita sconsideratamente in aria. Appena la tua mente identificherà la bottiglia ed il soggetto (o meglio l'atteggiamento nel soggetto), il tuo corpo reagirà deflettendo la tua direzione allontanandoti dalla minaccia. La tua mente inscenerà a livello immagfinario, diversi scenari di azione e combattimento. L'atteggiamento mentale (MINDSET) nell'operativo o nel soggetto in training è un elemento davvero potente e lo sarà di più nel momento in cui validerai la decisione migliore da prendere e verso la quale procedere.

D = DECIDI  Supponiamo che tu abbia osservato un evento, come detto, a questo punto, il tuo corpo e la tua mente si sono ORIENTATI per prendere una DECISIONE. Attingerai direttamente ale tue capacità ed al tuo training percomprendere quale  decisione si riveli la più rispondente, quando  decidi come reagire lo dovrai fare nel più rapido dei tempi, in ogni caso prima del tuo oppositore.

A = ATTUA  Il loop OODA può attuarsi addirittura in pochi secondi e più rapidamente ti muoverai, più rapidamente accorcerai la finestra di ritardo che ti separa dall'evento in opposizione, soprattutto se già iniziato, questo salverà probabilmente la tua incolumità o quella del tuo protetto, a questo punto sarai pronto per un nuovo giro di OODA che ricomincerà nuovamente con l' OSSERVAZIONE.

Nella specializzazione alla CLOSE PROTECTION siamo sempre attenti a trovare la via migliore per dare a noi stessi il migliore vantaggio nel combattimento, annichilendo volontà e ambizioni del nostro oppositore/minaccia, la cosa più grande nello studio e comprensione del  LOOP OODA è realizzare che chiunque lo pratichi è affetto dagli stessi fattori che influenzano il tuo OODA, se riuscirai a prendere decisioni tempestive nei confronti della minaccia potrai efficacemente  ottenere performance direttamente utili  a sottrati dalla medesima.

TIP (a proposito di robe lapalissiane): 

ricorda che opporti a chi  intenda produrre contro di te un'azione comporterà che tu stesso sia in azione, farlo prima e  farlo meglio  faranno la differenza tra tirarne via il cul* o restarci sotto.

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