L.i.n.e. cos'è e come funziona.

07.05.2023

LINE è un sistema di combattimento ravvicinato, non troppo dissimile da molti altri con caratteristiche analoghe (ad esempio il krav maga, per citarne uno famoso).

Line, come i suoi simili viene  derivato da varie arti marziali, la sua finalità specifica era creare una disciplina da combattimento hand to hand fruibile dal milite ed infatti  venne utilizzato dal Corpo dei Marines degli Stati Uniti tra il 1989 e il 1998, e poi dal 1998 al 2007 dalle Forze Speciali dell'Esercito degli Stati Uniti.

È stato sviluppato da Ron Donvito, former USMC che, per un lungo periodo ha prestato il suo apporto formativo presso diverse basi militari, particolarmente in Virginia.

Il nome, in realtà un acronimo, sta per "Linear Involuntary Neural-override Engagement" ovvero coinvolgimento lineare involontario dell'apparato neurale, poichè le tecniche agiscono e sollecitano terminazioni tendineo-nervose; questo è, tuttavia, un acronimo coniato durante l'inizio del progetto. 

Questo metodo di combattimento, sempre come i suoi simili,  è concepito per essere eseguito in combattimento ed in condizioni particolari, infatti  tutte le tecniche non prevedono di essere iniziate in una posizione di vantaggio acquisito,  le tecniche possono essere inoltre  eseguite con efficacia anche in condizioni di scarsa visibilità, sia in termini  metereologici ma anche  in altre condizioni di visibilità artificialmente ridotta.

Le tecniche hanno la particolarità di poter essere eseguite  in condizioni di estrema stanchezza mentale nonchè fisica e le tecniche possono essere eseguite anche con il pieno ingombro di una uniforme da combattimento completa di zaino e dispositivi che spesso superano complessivamente la ventina di chilogrammi.


 L.i.n.e. ha la caratteristica di poter essere esguita dagli appartenenti di ambo i generei e verso ambo i generi, si definisce pertanto una disciplina da close combat neutral gender, poichè queste caratteristiche eran viste come le condizioni più probabili che un marine o un soldato da combattimento avrebbero dovuto affrontare in un combattimento a distanza ravvicinata, poiché era probabile che la maggior parte degli scontri in combattimento ravvicinato avvenisse di notte o in condizioni di visibilità ridotta, mentre il marine o il soldato erano affaticati e indossavano i loro abiti da combattimento,  carichi e quando si affrontano probabilità asimmetriche, come una forza numericamente superiore. 

Questi requisiti significavano che molte tecniche sgargianti, calci esotici o movimenti che richiedevano straordinarie imprese di forza o agilità erano automativcamente escluse dalla considerazione nel sistema LINE. 

Le tecniche del sistema sono state progettate per essere facilmente apprese e mantenute attraverso la ripetizione. 

Tutto questo è ampiamente comune a qualsiasi disciplina non sportiva rivolta al combattimento da sopravvivenza.


Il requisito  che il sistema fosse addestrato, ripetuto e costantemente rivisitato ha portato ad alcune critiche poiché gli utenti primari - militari, avevano spesso enormi richieste di tempo per poterlo esercitare e ripetere e, di conseguenza, spesso non avevano la capacità di mantenere alti livelli di competenza nelle tecniche. 

Eticamente la "morte" del sistema L.i.n.e avvenne quando divenne chiaro che la corretta applicazione delle tecniche dovesse mirare esclusivamente alla morte del soggetto verso il quale la tecnica venisse eseguita o, nel migliore dei casi provocare lesioni articolari invalidanti (vedi foto).

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